Una delle capitali italiane della ceramica, dei mattoni e dei coppi per il tetto, con la sua stupenda Piazza del Popolo,  la bellissima cittadina romagnola di Faenza, si aggiungerà presto allo scacchiere Mc Donald's con un nuovo ristorante affidato ad un licenziatario, già concessionario del marchio golden arches in quel di Forlì. 
Frotte di insaziabili divoratori di hamburger si riverseranno nel locale, magari tra una proiezione e l'altra della vicina multisala cinematografica, od all'uscita dello shopping tecnologico, possibile grazie alla vicinanza di un punto vendita della catena Comet, rivenditore di elettronica ed elettrodomestici.

Una ventina o poco più le assunzioni previste, poche rispetto ad un utenza che si preannuncia particolarmente desiderosa e scalpitante, viste le continue escursioni in terra forlivese dei seguaci dell'hamburger faentini. Famigliole gaudenti, in apparenza americane, ma con una forte cadenza romagnola, giovinastri e perdigiorno vari, seguaci delle più svariate tendenze, dall'hip-hop al punk, scivolando al dark oppure al hard-core, senze dimenticare i classici "fighetti",  inebriati dall'acre puzza di fritto che emanerà il locale, verranno a colorare di grigio e di squallido le giornate di poveri lavoratori e lavoratori-studenti, che in mancanza di un impiego migliore e confacente ai propri impegni, si trovano costretti, magari perchè in mobilità per il fallimento di un' azienda ove lavoravano da impiegati, ad accettare un lavoro sottopagato, umiliante e sfruttato.

La logica imperante del profitto a tutti i costi, la progressiva americanizzazione e globalizzazione dei consumi e delle abitudini ha aggiunto un'altra pedina all'immenso monopoli che ormai è il Mondo, ed a Faenza, in molti ne sentivano il bisogno. Ma è questo un vero bisogno?

 



 
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